WHAT A FEELING
La scarpa da fitness come la conosciamo comincia a prendere piede negli anni ‘80.
In quel momento l’ambiente danza e l’ambiente sportivo sembrano incontrarsi: non solo, è un momento in cui comincia ad emergere la classe media lavoratrice, il suo potere d’acquisto aumenta: fare sport, tenersi in forma comincia a far parte della cultura di base dalle casalinghe ai manager d’impresa.
Negli Stati Uniti dilagano proposte di ginnastica da palestra o, con il potente mezzo della tv, anche da casa. Aerobica e Pilates spopolano.
PARTECIPAZIONE AD ALTA INTENSITÀ
Oggi il mondo del fitness offre un ventaglio veramente ampio di proposte.
Uno dei tratti caratterizzanti delle calzature da fitness è l’ammortizzazione estremo della scarpa. In questo sport infatti è fondamentale distinguere le sessioni a bassa intensità, da quelle ad intensità media o alta e i corrispondenti impatti.
Infatti, sebbene non sia uno sport che richieda indumenti particolarmente tecnici, alcuni aspetti vanno curati, soprattutto dato il grado di frequenza delle sessioni di allenamento.
Rispetto ad altri sport, le sessioni di allenamento sono di durata più breve (da trenta minuti ad un’ora), ma possono frequenti nella settimana e raggiungere intensità elevate.
Sarà quindi fondamentale che l’impatto di salti e movimenti sia contenuto.
OVUNQUE E SEMPRE
Alcuni amano queste scarpe talmente tanto che ne hanno sempre almeno due paia, quello per la palestra e quello per la vita di tutti i giorni.
Peraltro, camminare con queste calzature anche fuori dalla sessione di allenamento contribuisce a continuare la stimolazione muscolare.
Quanto agli abbinamenti, niente di più semplice sia sul fronte femminile, che su quello maschile: ormai sono state sdoganate anche sotto i tailleur e per gli uomini anche sotto giacca e pantaloni (ma senza cravatta).